Foto di Mario Reginna
Sport sociale Vittorio Martone Venerdì 19 luglio 2019
A Reggio Emilia l’associazione Jaima Sahrawi celebra vent’anni di cooperazione internazionale a sostegno dei bambini saharawi, esuli nel deserto algerino.
«Noi siamo SaharaWe!». Uno slogan preciso e un gioco di parole – a ribadire il senso di appartenenza alla causa del popolo saharawi – ha caratterizzato la giornata di sabato 13 luglio a Reggio Emilia, organizzata dall’associazione reggiana Jaima Sahrawi per celebrare il ventennale del progetto “Jaima Tenda”, nato per fornire accoglienza ai bambini saharawi nel comune emiliano. Estati torride a 55° C in mezzo al deserto, per i piccoli di questo popolo costretti in esilio in territorio algerino, non sono tollerabili. È così che, grazie al contributo di numerose associazioni in Italia e all’estero, vengono organizzate esperienze di accoglienza presso famiglie e in gruppi sul territorio italiano ed europeo, per dare ai bambini opportunità di svago, di incontro e racconto della propria storia, e fornire anche assistenza medica a chi ne ha bisogno.
Fai tap sull’icona per ascoltare la testimonianza di Fatima Mahfud
«Il progetto si chiama “Bambini saharawi, piccoli ambasciatori di pace” ed ebbe inizio nel 1982 su scala internazionale a partire dall’Italia e in particolare dal Comune di Sesto Fiorentino. Con una media di 500 bambini all’anno, si può fare una somma abbastanza veritiera di quello che ha rappresentato la cooperazione italiana verso la popolazione saharawi». A raccontare questa storia è Fatima Mahfud, rappresentante del Fronte Polisario in Italia, che nella giornata del 13 luglio è stata ricevuta nella Sala del Tricolore del Comune di Reggio Emilia, con una delegazione di 150 persone tra giovani saharawi, accompagnatori e volontari di diverse associazioni, dalla parlamentare Antonella Incerti, da tempo impegnata a sostegno della causa saharawi.
L’evento formale è stato solo il primo degli appuntamenti messi in agenda da Jaima Sahrawi per celebrare l’importante ricorrenza. Alle 11 la centrale Piazza dei Martiri del 7 luglio ha ospitato un flashmob e alle 18 il centro sociale Catomes Tot ha accolto i bambini saharawi con i loro accompagnatori e le famiglie italiane per una festa nel parco, accompagnata da cibo, musiche e danze, giochi tradizionali a cura della Uisp Emilia-Romagna. La festa è stata anche occasione per presentare il volume Ecco, sono venuti a prendermi, contenente le testimonianze delle donne saharawi costrette a subire discriminazioni e violenze nel Sahara Occidentale occupato. Un testo firmato da Roberta Silocchi e Caterina Lusuardi, che di Jaima Sahrawi è presidente.
Un’iniziativa che ha goduto del patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Reggio Emilia, organizzata in collaborazione e con il coordinamento delle associazioni ElOuali (BO) ed Help for Children (PR), con l’ong Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli e con la Uisp. Una rete ampia che da tempo porta avanti progetti a sostegno del popolo saharawi, che vede il proprio Stato del Sahara Occidentale ancora occupato dal Marocco ed è costretto a vivere da più di quarant’anni in esilio nei cinque grandi campi profughi di Auserd, Boujdour, Dakhla, El Ayun e Smara.
Vittorio Martone
Giornalista, produttore e documentarista, dal 2008 dirige l’Area stampa e comunicazione della Uisp Emilia-Romagna. Da freelance collabora con le riviste l’Ultimo Uomo, Undici e Le parole e le cose. È nato ad Avellino nel 1981, vive e lavora a Bologna.